emisferi del cervello differenziati
0
Marketing

Neuromarketing – Per una strategia di branding vincente

Quando troviamo un articolo dedicato al neuromarketing di solito ci aspettiamo come minimo due pagine, farcite di termini scientifici e paroloni. Inevitabilmente la nostra attenzione tende a scemare. Infatti dopo un paio di paragrafi il nostro occhio scivola verso la pubblicità della pentola a pressione sul lato della pagina.

Questa volta no, perché, molto arbitrariamente, ho deciso di sorvolare sulla parte teorica e tecnica che potete trovare qui. Quella la lasciamo ai vari tecnici, a noi interessa l’aspetto pratico!

Persone, non semplici consumatori

Il punto di partenza è esattamente questo: la persona. L’analisi delle sue emozioni, dei suoi comportamenti e delle sue risposte, permette di progettare esperienze efficaci e di creare relazioni autentiche.

Questo è quello che bisogna fare con le persone e i nostri clienti soprattutto: osservarli, parlare con loro, senza dimenticare di dare un valore a ogni parola e ad ogni emozione. Solo in questo modo possiamo costruire la miglior esperienza possibile di acquisto e recezione del prodotto.

Qui entrano in gioco le tecniche del neuromarketing. Infatti queste contribuiscono ad ampliare la conoscenza delle persone studiandone le interazioni: grazie a questo approccio, a metà strada tra psicologia ed economia, è possibile tradurre il linguaggio delle persone per trasmetterlo alle aziende.

Quindi, a cosa serve nella realtà il neuromarketing?

Le tecniche di neuromarketing fanno leva su meccanismi di funzionamento inconsci del cervello. Siamo bombardati costantemente da una mole imponente di informazioni, colori, odori, suoni, forme, tutti stimoli da elaborare per assumere una decisione di azione, dalla più semplice alla più complessa. La chiave di tale operazione è la memoria, l’esperienza del vissuto.

L’elio pompato negli impianti di aria condizionamento dei casinò di Las Vegas, eccita i giocatori. Aroma di cheeseburger diffuso nelle catene di fast food stimola l’appetito. Aroma di vaniglia diffuso nei negozi di abbigliamento femminile riesce a raddoppiare le vendite. Quando annusiamo un odore sgradevole immediatamente assoceremo quello stimolo olfattivo alla non commestibilità. Allo stesso modo, l’odore del bucato innesca ricordi legati alla famiglia, suscitando in noi stati d’animo ed emozioni positivi. Tutte queste reazioni possono essere studiate, analizzate e volendo ricreate.

La formula magica non esiste, ma noi impariamo e conosciamo il mondo attraverso le esperienze e ci comportiamo di conseguenza. Comprendere questi processi fornisce un utile punto di partenza per ogni strategia di branding.

Logo SP-Formazione White

SP-FORMAZIONE

011 42 74 838
[email protected]
09:00 – 13:00 / 14:00 – 18:00

© 2024 SP-Formazione – Sede Legale: Torino – Via Vittorio Andreis 18 INT. 18 /O – P.IVA: 11375800015

Privacy | Termini e condizioni

Buongiorno!

Come puoi vedere il sito sta subendo grosse modifiche!

Purtroppo potrebbero esserci alcuni problemi di visualizzazione o indicizzazione dei corsi.

Per qualsiasi dubbio contattaci allo 011 427 4838 o al 366 896 5265

Questo si chiuderà in 20 secondi