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Una storia di Personal Branding – Le carte di SPF

Per spiegarvi cosa vuol dire fare Personal Branding, oggi ho deciso di raccontarvi una storia, strettamente collegata alla nostra settimana sulle idee e il loro sviluppo (che potete trovare qui).

Quindi, mettetevi comodi e seguitemi in questa intervista alle tre menti dietro l’idea delle carte di SPFormazione!

 

Quando è nata l’idea delle carte?

Per spiegarvi cosa vuol dire fare Personal Branding, oggi ho deciso di raccontarvi una storia, strettamente collegata alla nostra settimana sulle idee e il loro sviluppo (che potete trovare qui).

Quindi, mettetevi comodi e seguitemi in questa intervista alle tre menti dietro l’idea delle carte di SPFormazione!

Quindi le carte nascono da….

P: Un’esigenza. Non avendo una rete commerciale sviluppata, si voleva creare qualcosa di facile e immediato. Volevamo fornire uno strumento per il passaparola, massimizzando un potere commerciale che al momento non avevamo

F: Volevamo uno strumento più efficace per far capire chi siamo

L: Avevamo nuovi progetti, da sviluppare in modo nuovo e innovativo…ci serviva un modo altrettanto fresco per presentarli

Cosa vi ha fatto venire in mente l’idea delle carte?

P: Sicuramente una giornata di brainstorming, basata sulla mescolanza di idee, di personalità e di gusti diversi. È un’idea nata da un bisogno nostro interno e si è sviluppata da una nostra visione aziendale. È un progetto nato da una fusione di cervelli.

F: Abbiamo iniziato a buttare idee a caso, finché qualcuno non ha detto “carte da gioco”. Quello è stato il punto di svolta. Un fulmine a ciel sereno!

Perché proprio le carte?

L: Principalmente per due motivi: rappresenta la “giocosità” e rispecchia il nostro spirito, ed è qualcosa di smart, portatile, immediato, che occupa poco spazio…

F: Ci serviva qualcosa che fosse sempre a portata di mano, come un biglietto da visita. Ma il biglietto da visita aveva una grande limitazione: il poco spazio. Dopo essere arrivati all’idea delle 7 carte, ci serviva poi un modo per portarle senza il rischio che si perdessero, serviva un porta carte…

E i simboli?

L: Volevamo qualcosa di giocoso e che riprendesse un po’ l’idea di un gioco di carte, con valori diversi in stile Mercante in Fiera. All’inizio avevamo considerato l’idea di un’immagine propriamente artistica sul fronte, come i tarocchi, poi siamo approdati a qualcosa di diverso: ogni carta ha il suo simbolo, semplice e immediato, mentre sul retro abbiamo veicolato il grosso delle informazioni.

F: I simboli sono stati pensati insieme, cercando di mescolare le tre tipologie di carte che avevamo prese in considerazione. Napoletane, Tarocchi e carte dei Giochi di Ruolo. Poi volevamo qualcosa che non fosse immediatamente riconducibile a quell’ambito, ma a cui noi abbiamo dato quel preciso significato.

P: Essendo nato da una fusione giustamente ognuno di noi lo percepisce in modo diverso, ma è questo il bello!

Un’immagine del vostro brainstorming?

P: Non ricordo moltissimo, ma ho questa immagine di noi tre, seduti tutti in modi diversi. L. alla sua scrivania che pensava, io e F. che passavamo da una parte all’altra, sembravamo delle palline da ping-pong impazzite!

L: Io ricordo P. che va al reparto giochi e inizia a spulciare, dopo 10 minuti ne emerge dicendo “e se fossero delle carte?”.

F: Ricordo noi seduti in ufficio, sormontati da una nuvola di idee e colori, che cercavamo di capire dove eravamo.

Cosa ci racconta di SPFormazione questa idea?

P: Veicola tanti messaggi… vuole trasmettere il gioco, la dinamicità, il poter creare una rete, il creare qualcosa da lasciare, da conservare, dando l’idea di una collezione…

F: Semplicemente che siamo giovani, smart e colorati!

L: Che non abbiamo paura di presentarci e comunicare in modo diverso, perché se il nostro potenziale cliente non recepisce bene la nostra comunicazione o non apprezza il nostro stile, non è un cliente che si troverebbe bene con noi. Non sono solo i clienti a scegliere noi, ma anche noi a scegliere i clienti. Se pensi che una carta non sia un modo serio di presentare un servizio allora tutto quello che potremmo proporti non sarà accolto al meglio.