APRILE 2022
Nell’ultimo mese ne abbiamo viste di cotte e di crude e molte parole si sono spese sul conflitto in Ucraina, lasciando però in sospeso molte implicazioni che tale situazione di crisi porta in Italia e nel mondo del lavoro. Oggi prendiamo in esame il settore dell’odontoiatria, per il quale nel corso di questi anni abbiamo formato decine di Assistenti di Studio Odontoiatrico (ASO).
Infatti, cerchiamo di rispondere a una domanda che è rimbalzata tra sindacati, associazioni e aziende.
I professionisti ucraini, in fuga dalla guerra, possono lavorare in Italia?
In questo articolo vi offriamo una sintesi di quanto sta accadendo, riportando quanto dice la normativa in materia di diritto al lavoro nel contesto odontoiatrico per la figura dell’ASO e ricordando alcune importanti date.
Cosa dice la normativa?
Lo scorso 17 giugno, come riportato in una nota di aggiornamento sul nostro blog, la Conferenza Stato Regioni ha approvato la proroga di dodici mesi delle norme transitorie contenute nel DPCM del 9 febbraio 2018 che ha istituito formalmente la figura dell’ASO (ex assistente alla poltrona). La proroga ha spostato al 20 aprile 2022 il termine oltre il quale non sarà più possibile per gli studi odontoiatrici assumere ASO prive della relativa qualifica professionale. Inoltre, è spostata al 20 aprile 2023 la data di scadenza entro la quale anche chi già lavora come ASO e non risponde ai requisiti di esenzione previsti, deve necessariamente conseguire il titolo di studio.
Chi può lavorare in Italia?
Premesse le competenze in ambito odontoiatrico, per lavorare in Italia è necessario il riconoscimento del titolo di studio, un processo burocratico che vale sia per chi proviene da un paese appartenente all’Unione Europea sia per chi proviene da un paese extra-europeo. Nel primo caso i tempi necessari sono più contenuti grazie alla normativa europea che snellisce di molto le pratiche burocratiche, nel secondo caso i tempi – come segnalato anche dal portale Odontoiatria33 – sono decisamente più lunghi.
Viene in soccorso dei profughi ucraini il decreto legge n.21 del 21 marzo 2022, il quale consente di lavorare in Italia fino al 4 marzo 2023 grazie al riconoscimento temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario (OSS) ai professionisti residenti in Ucraina prima dello scoppio del conflitto.
Questo permette quindi anche a chi ha conseguito una qualifica professionale equivalente a quella di ASO in Ucraina di lavorare in regola all’interno del nostro paese.
Cosa fare se non ho la qualifica professionale?
Se lavori come ASO o hai lavorato in questo ruolo e desideri proseguire la tua carriera in Italia, che tu sia italiana o provenga da un paese straniero, è necessario attivarsi per ottenere la qualifica professionale.
A partire dal 2022 la Regione Piemonte finanzia per i disoccupati il corso completo di Assistente di Studio Odontoiatrico, rendendo possibile l’accesso anche in forma gratuita al percorso di 700 ore necessario per ottenere la qualifica professionale partendo da zero.
È altrimenti possibile, ma solo per chi ha svolto attività lavorativa in qualità di assistente alla poltrona in Italia, accedere al percorso abbreviato di Individuazione, Validazione e Certificazione delle competenze (IVC). Questo percorso permette di validare l’esperienza accumulata e titoli di studio riconosciuti emessi da enti certificati al fine di ridurre il numero di ore formative necessarie per ottenere la qualifica professionale.
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